Corde - Cornamuse della Franciacorta

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Corde

GLI STRUMENTI

Gli strumenti a corda


Gli strumenti a corda utilizzati nel concerto folk sono quelli presenti tradizionalmente nella musica popolare del nord Italia e sono quindi: chitarre, mandole e mandolini, contabbasso,  basso acustico e cetre.

Nella fotografia, realizzata prsso la sede delle Cornamuse (facilmente riconoscibile per le vettovaglie sempre disponibili....) è visibile una antica chitarra popolare dei primi del '900 recuperata e restaurata da noi e che utilizziamo normalmente in concerto.

In occasione di particolari eventi, come i concerti natalizi o quelli in cui è richiesta una ambientazione medievale, usiamo anche alcuni strumenti meno diffusi e noti.



L' AutoHarp è una variante della cetra di origini austriache.  Può essere utilizzata sia a pizzico (in questo caso esegue canto ed accompagnamento) oppure con il plettro per il solo accompagnamento.
Il brevetto internazionale di questo strumento appartiene, dal 1882 , all' austriaco Oscar Shmidt che era emigrato in America. Questo aspetto ha causato, di fatto, il trasferimento dello strumento in quel Paese e la caduta in quasi completo disuso in Europa, continente nel quale si trovano, tuttavia, senza difficoltà, le altre autoharp, quelle non dotate di tasti ma di accordature "aperte" , e quindi strumenti non soggetti agli obblighi di brevetto e per questo più diffuse in quanto realizzate da diversi produttori. Lo strumento si adatta molto bene all' accompagnamento delle musiche tradizionali popolari ed in particolare a quelle natalizie per il suo suono cristallino e delicato, ma al tempo stesso molto pieno.


Per l'ambientazione medievale e rinascimentale utilizziamo anche strumenti che fanno riferimento, storicamente o anche solo nell' immaginario collettivo, a quel periodo, e quindi utilizziamo percussioni particolari, flauti dritti, bombarde ed altre ance. Tra i vari strumenti utilizziamo anche un liuto attiorbato a 6+6 corde di bordone dalla spendida sonorità e di costruzione decisamente importante.

Lo strumento, dalla voce calda e tutto sommato più baritonale che tenorile, è dotato di sei corde principali e sei corde libere che possono essere utilizzate come bassi, o come corde simpatiche. Grazie a questo nutrito set di corde il suono è molto profondo, caldo ed ha un notevole sustain. L'  accordatura è un tono sotto il registro della chitarra, come era d'uso nella viola da gamba basso, quindi chi la suona deve trasportare tutto di un tono durante l' esecuzione.

Oltre a questo "liuto attiorbato" abbiamo anche altri liuti, mandoloncelli antichi e strumenti a fiato di origine medievale e naturalmente i nostri baghecc in SIb.  Il repertorio è quello medievale d' ascolto e ben si adatta alle rappresentazioni teatrali o comunque in spazi più ristretti dal momento che lo strumento non è ovviamente dotato di gran voce pur suonando decisamente più forte di una normale chitarra.

Infine utilizziamo in concerto anche un vedèl autocostruito dal nostro contabbassista restaurando uno strumento esistente.  Il vedèl (letteralmente "vitello") è il tipico bassetto delle Alpi, per lo più accordato in FA e con tre corde, e viene chiamato così per distinguerlo dalla 'aca (letteralmente, la vacca) che è il contrabbasso 4/4, mentre il vedèl è un 2/4, quindi grande la metà di un normale contrabbasso d'orchestra in modo da essere trasportato a mano più facilmente.  Si suona quasi esclusivamente con l' arco.
 
Per costiruire il vedèl abbiamo intervistato il sig. Orsi a Ponte Caffaro che è un falegname costruttore di violini e bassi per il famoso Carnevale di Bagolino (vedi l'articolo relativo all'intervista che gli abbiamo fatto) dal quale abbiamo appreso la filosofia costruttiva di questo strumento: dimensioni 3/4 o 2/4, tre (a volte 4) corde,  costruzione robusta e spesso rinforzata con spine  di legno o addirittura viti metalliche ed altro materiale di rinforzo e verniciatura a prova di utilizzo all'aperto,  quindi per lo più una verniciatura vera e propria e non una laccatura.  Lo strumento è stato poi tinto con un mordente  e finito a gommalacca e cera d' api con più mani a mano,  facendo quindi acquistare allo strumento un colore biondo scuro, moltro gradevole e caldo. Nell' immagine la prima fase, ovvero la completa sverniciatura dello strumento di partenza effettuata manualmente con rasiere da liutaio.


 
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